
La sindrome premestruale dolorosa (SPM) comprende una serie di sintomi fisici, comportamentali ed emotivi che si verificano una decina di giorni prima dell’arrivo del ciclo mestruale. Non è una condizione grave ma il disagio a volte può essere così intenso da turbare la vita familiare ma anche la sfera sociale e lavorativa della donna.
La gravità dei sintomi non è sempre la stessa ed è legata alla fisiologia, all’età e alla sfera emotiva della persona. C’è chi ne soffre ogni mese, chi soltanto in alcuni periodi dell’anno e l’intensità dei disturbi può cambiare nel corso degli anni. La SPM colpisce soprattutto le donne intorno ai 30/35 anni d’età ma a volte non risparmia nemmeno le adolescenti e le donne in premenopausa.
Sindrome premestruale dolorosa: da cosa dipende?
La causa esatta della sindrome premestruale dolorosa è ancora sconosciuta ma è innegabile che questo disturbo sia legato ai cambiamenti ormonali provocati dal ciclo mensile.
Estrogeni e progesterone sono due tra gli ormoni più importanti nella vita di una donna e il loro equilibrio è frutto di un meccanismo sofisticato ma anche molto delicato. I cambiamenti che avvengono nella seconda metà del ciclo possono alterare questo equilibrio in quanto diminuisce il livello degli estrogeni e aumenta quello del progesterone.
Tale meccanismo può influire su alcuni neurotrasmettitori centrali come la serotonina. Durante la seconda metà del ciclo, il livello di serotonina e quello delle endorfine diminuiscono, favorendo l’insorgere dei disturbi tipici che precedono l'arrivo delle mestruazioni.
Le disfunzioni a carico della tiroide o i disturbi legati ai livelli di glicemia nel sangue possono causare la SPM . La sindrome premestruale può essere legata anche a uno stile di vita scorretto caratterizzato da una dieta poco equilibrata, da stress, abuso di caffè e nicotina e dalla mancanza di un’attività fisica leggera ma costante. Gli esperti inoltre ritengono che la mancanza di alcune sostanze come la vitamina B6 o il magnesio, il calcio o lo zinco sia una delle cause scatenanti della SPM perché altera il ricambio idro-salino del nostro corpo.
La sindrome premestruale non dipende soltanto da precisi meccanismi fisiologici perché spesso è un amplificatore della fragilità emotiva di alcune donne. Conciliare vita familiare e professionale a volte non è semplice; lo stress, l’ansia, il lavoro eccessivo possono agire da fattori scatenanti. Questo è il motivo per cui quando sei in ferie o in vacanza tendi soffrire di meno di SPM.
I sintomi della sindrome premestruale dolorosa
La maggior parte dei sintomi sono gli stessi del ciclo mestruale. Puoi avvertire infatti una serie di crampi nella parte inferiore dell'addome, un leggero senso di nausea, un mal di schiena accentuato soprattutto nella zona lombare e qualche cefalea di troppo. Anche l’intestino fa la sua parte, lavorando troppo o troppo poco. I muscoli e le ossa fanno male, a volte sembrano intorpiditi.
La ritenzione idrica è uno dei sintomi più comuni. Oltre a un momentaneo aumento di peso, l’accumulo di liquidi rende le gambe gonfie e pesanti soprattutto a fine giornata. Il seno è dolorante e la pelle può riempirsi di piccole bolle e brufoletti. Puoi avvertire maggiore appetito oppure non avere fame; a volte subentrano delle fastidiose vampate di calore, soprattutto nelle ore notturne.
I disturbi emotivi possono essere numerosi. Sbalzi d’umore, ansia, svogliatezza, un’irritabilità inspiegabile o la voglia di piangere possono turbare la serenità del periodo che precede l’arrivo il ciclo mensile.
Come abbiamo sottolineato, la gravità e la varietà dei sintomi varia da donna a donna, tanto da rendere impossibile una standardizzazione del quadro sintomatologico generale. In linea di massima, questi disturbi si presentano solitamente da 4 a 10 giorni prima dell’inizio delle mestruazioni e diminuiscono (non sempre) all’arrivo del ciclo.
Rimedi fai da te
Quando la sindrome premestruale non è troppo intensa puoi ricorrere a una serie di rimedi naturali che possono aiutarti ad alleviare i vari fastidi.
Una borsa dell’acqua calda accompagnata da una tisana a base di camomilla o melissa possono risolvere i dolori allo stomaco e i crampi al basso ventre. Non devi rinunciare all’attività fisica. Camminare per almeno 30 minuti al giorno può contribuire a rilassare corpo e mente.
Se i disturbi intestinali invece rendono difficili le tue giornate, puoi bere una tisana a base di semi di finocchio, notoriamente carminativi e antispasmodici. In caso di ritenzione idrica invece puoi trovare un valido supporto nella centella, utile anche per i disturbi venosi, e nel tarassaco che favorisce la digestione e stimola la diuresi.
L'alimentazione svolge un ruolo fondamentale nella prevenzione della sindrome premestruale. La prima cosa da fare è limitare il più possibile il consumo di zuccheri e alimenti eccessivamente lavorati come snack e merendine perché aumentano i processi infiammatori responsabili del dolore e dei vari disturbi.
Evita cibi come formaggi troppo stagionati, carne rossa e insaccati.
Porta in tavola alimenti semplici e ricchi di vitamine come cereali integrali, frutta secca e verdure a foglia verde. Un quadratino di cioccolato fondente aiuta ad aumentare il livello di energia ma anche la quota di magnesio. Questo minerale non solo riduce le contrazioni uterine ma calma il malumore e fa diminuire quella insostenibile voglia di dolce e cibi zuccherini che avverti prima del ciclo. Non trascurare l'apporto idrico che non dovrebbe essere inferiore ai 2 litri di acqua naturale al giorno.
Se i sintomi invece sono così intensi da influire sullo svolgimento delle normali attività quotidiane, puoi ricorrere a farmaci e integratori formulati appositamente per aiutarti a recuperare il tuo benessere.
Integratori e farmaci
L’agnocasto allevia i dolori muscolari, i crampi, il gonfiore ma non solo. I suoi principi attivi regolano la dopamina, il neurotrasmettitore che inibisce la sintesi di prolattina. Il risultato è che ti senti più calma, sgonfia e con il seno meno dolorante. L'appetito diminuisce e aumenta la sensazione di benessere.
Il partenio, i cui fiori ricordano quelli della camomilla, è particolarmente indicato per chi soffre di dolori al basso ventre ma soprattutto di cefalee, emicranie e piccole nevralgie. Altrettanto efficaci sono gli integratori a base di magnesio, betulla, dioscorea, enotera, lampone ma sopratutto quelli che reintegrano i livelli di vitamina B6. Questa sostanza aiuta in caso di mastodinia, ripristina il corretto equilibrio ormonale, drena i tessuti e alza la soglia del dolore.
E in caso di necessità, quando i sintomi diventano troppo intensi, il medico o il tuo farmacista di fiducia sapranno indirizzarti verso i farmaci più adatti a risolvere il tuo problema. Tra i più indicati ricordiamo i Fans, i farmaci antinfiammatori non steroidei che alleviano sia il mal di testa che i crampi addominali.